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GLI ANTICHI CONFINI DELLA MONTAGNA
PISTOIESE |
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Le montagne in quanto ostacoli naturali
sono spesso considerate delle frontiere destinate a separare realtà
contrapposte. Ma le zone di confine non possono essere pensate solo come
elementi separatori: esse vanno invece viste, nelle loro caratteristiche
salienti, come centri di espansione e dirraggiamento, piccoli
mondi dotati di un proprio valore e capaci di attrarre, di legare fra di
loro, strettamente, uomini e paesi (Febvre).
Tra
gli elementi distintivi delle zone di confine, specialmente di montagna,
vi erano - e sono tuttora riconoscibili - le strade che portano ai valichi;
i luoghi di accoglienza dei viandanti (chiese, ospizi e locande); le dogane
e le altre strutture di controllo militari e/o commerciali.
Lambiente montano, specie nel passato, ma non solo, era contraddistinto
da insediamenti umani accentrati (castelli e borghi), dalla presenza di
estensioni boschive, di pascoli e praterie, da torrenti e corsi dacqua
punteggiati da opifici e da una fitta rete di sentieri. Su tutto dominava
- e ancora domina - lalpe, confine naturale valicabile
a seconda dei vari periodi dellanno.
Le testimonianze della cultura materiale, le tradizioni e i racconti popolari
e le stesse relazioni dei funzionari governativi ci parlano di un mondo
difficile e di scarse risorse.
La cartografia
storica, notevole anche sotto il profilo estetico, ci permette, quasi fosse
una istantanea che viene dal passato, di visualizzare il paesaggio
montano così come si presentava in antico, fino alle trasformazioni
delletà moderna.
Traendo spunto da questo ricco patrimonio documentario, il progetto Gli
antichi Confini della Montagna Pistoiese si propone come punto dincontro
tra le istanze della ricerca storica e le moderne esigenze del turismo culturale
e sportivo, così come della didattica, auspicando un presidio dei
caratteri originari del territorio e una coscienza realmente ecologica,
partecipata e consapevole.
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